mercoledì, ottobre 11, 2006

Vederci chiaro

Le viste così create saranno presenti nell'elenco del browser di progetto, attivandone una si cambia anche il riferimento del piano di lavoro. Se si seleziona una vista di pianta e poi il tasto proprietà, comparirà un menù contestuale che ne elenca le caratteristiche.
Nei parametri di istanza troviamo le proprietà raggruppate in categorie che sono: grafica,dati identità, estensioni e fasi.

In grafica si trovano:
  • la scala della vista: può anche essere personalizzata, in automatico gestisce le modalità di rappresentazione degli spessori di linea e dei tratteggi, in base alle impostazioni relative al tipo di scala e di dettaglio;
  • la visualizzazione del modello: si può scegliere tra normale (1), sottostante (2) o non visualizzare (3), dove rispettivamente si avrà la vista così come risulta dal modello vista applicato (1), i tratti del modello saranno visualizzati grigi ma ancora selezionabili (2) (utile per la coordinazione fra piani e per la fase di ricalco per la realizzazione di dettagli costruttivi), il modello non sarà visualizzato (3);
  • il livello di dettaglio: corrisponde ai tre gradi di definizione che gli oggetti del modello devono avere (come ad esempio mostrare o meno la stratificazione dei muri o dei solai, aggiungere dettagli agli arredi ecc...la visualizzazione degli oggetti nelle famiglie a diverso dettaglio è definibile dall'utente ma richiede un buon grado di dimestichezza nell'uso dell'editor di famiglie);
  • visibilità : cliccando si apre un ulteriore menù contestuale che riporta in tre diversi tab le categorie degli oggetti presenti nella vista: il modello, le annotazioni, gli oggetti importati. Modificando i parametri presenti in questo menù si diversifica la visualizzazione della singola vista, controllando al meglio la visibilità degli oggetti, rendendoli indipendenti gli uni dagli altri (ad esempio si può decidere di lasciare a livello di dettaglio alto gli arredi indipendentemente dal livello di dettaglio della vista, oppure si può decidere di nascondere le linee delle scale e delle ringhiere oltre la linea di taglio semplicemente deselezionandole). E' possibile dunque controllare la visibilità degli oggetti, il tipo di linea di quando sono visti in proiezione o quando sono sezionati (spessore, colore e modello di linea), è possibile visualizzare a mezzi toni una determinata categoria di oggetti e specificarne anche il livello di dettaglio proprio. Gli elementi contrassegnati “Da categoria” sono regolati con le impostazioni definite nell'elenco degli stili degli oggetti, richiamabile con l'apposito pulsante all'interno del menù, e in qualsiasi altro momento dal menù a discesa Impostazioni. Nell'elenco degli stili degli oggetti compaiono di nuovo i tre tab delle categorie di oggetti del modello, ma stavolta sono controllabili gli spessori di linea di proiezione e di taglio (al massimo 16 spessori da impostare preventivamente dal menù a discesa Impostazioni/Spessori di linea e da relazionare alla scala di rappresentazione), il colore e il modello di linea (da impostare preventivamente dal menù a discesa Impostazioni/Modelli di linea, se ne possono creare di personalizzati attraverso un semplice editor tenendo presente però che in Revit, a differenza di Autocad, i punti, che sono convenzionalmente indicati con un tratto di lunghezza pari a “0”, hanno in realtà una lunghezza minima fornita in automatico), per gli oggetti del modello anche il materiale da associare durante il fotorendering, di cui ci si occuperà meglio in seguito. Cliccando ok o annulla si ritorna al menù precedente che permette di controllare la visibilità degli strati di un muro o di una soletta sezionata (spessore, colore e modello di linea), e ancora il colore dei motivi di sezione e di superficie del modello ( i tratteggi associati agli oggetti muro, soletta e controsoffitto).
  • Stile grafica modello: controlla l'ombreggiatura ( e non la proiezione delle ombre) nella vista. Esistono quattro diversi tipi di ombreggiatura: la wireframe o a “fil di ferro” utile per la modellazione tridimensionale di oggetti la cui geometria risulta troppo complessa per essere compresa con uno degli altri tipi di vista; l'ombreggiatura linee nascoste (in bianco e nero); ombreggiata senza bordi che introduce i colori e le ombre proprie, ma tralascia i motivi di superficie e di sezione, inclusi gli spigoli degli oggetti; ombreggiata con bordi come il precedente tipo di ombreggiatura ma con i motivi di superficie e sezione, permette di ottenere ottimi risultati per i prospetti se integrata con la proiezione delle ombre.
  • Grafica modello avanzata: controlla i parametri di proiezione delle ombre e di stile di grafica del modello. Spuntando Proietta ombre, e in base allo stile di grafica selezionato sarà possibile modificare l'intensità del sole (che incide sui colori) e l'intensità di ombra (da trasparenti a nero), diventa anche selezionabile il tasto con la freccia verso il basso che apre il menù contestuale delle impostazioni sole e ombre. E' possibile creare delle impostazioni personalizzate scegliendo il luogo dove è situato il progetto attraverso le coordinate geografiche, la data e l'ora. A questo proposito sarà importante l'orientazione reale del progetto che può differire da quella della vista, ma che ha ripercussioni notevoli sull'illuminazione degli ambienti progettati e della proiezione delle ombre. E' possibile anche proiettare le ombre in modo convenzionale a 45° rispetto alla vista (le ombre sono proiettate sino alla quota del piano terrestre). Si possono sostituire graficamente le linee del modello che proiettano le ombre con sostituisci silhouette.
  • Sottostante: si può scegliere fra un elenco di viste di pianta che verranno visualizzate in grigio (e che quindi non rientrano nella stampa di quella vista);
    orientamento sottostante: permette di scegliere tra pianta e controsoffitto della vista sottostante;
  • Orientamento: permette di scegliere fra Nord reale e Nord di progetto. La differenza è importantissima poiché la correttezza di questo parametro renderà validi gli studi sulla proiezione delle ombre e dell'illuminazione degli ambienti. Molto spesso risulta più comodo lavorare con le viste parallele alle direzioni principali del modello: Revit utilizza l'orientamento di default (per farla semplice la parte alta di una vista di pianta è il Nord, la parte bassa è il Sud, ecc... infatti i simboli dei prospetti che compaiono all'inizio in una vista di pianta rispecchiano questo assunto), che per motivi legati al posizionamento e alla forma del modello fanno si che le operazioni di modellazione possano non risultare agevoli. Per ovviare a questo inconveniente possiamo ricorrere all'utilizzo del Nord reale come riferimento, di modo che si possa ruotare poi la vista nella direzione più comoda per la modellazione. Per prima cosa assicuriamoci che la vista corrente sia una vista di pianta, nel parametro orientamento deve essere selezionato Nord reale; attivare la vista cliccando nell'area bianca predisposta al disegno (potrà sembrare banale ma è il principale errore che si commette nell'eseguire questa operazione, infatti se non si clicca nell'area di disegno attivandola, tutta una serie di comandi risulterebbero non selezionabili); successivamente dal menù a discesa Strumenti / Posizione-Orientamento progetto si selezioni Ruota Nord reale: comparirà il fulcro associato all'operazione di rotazione, e nella barra delle proprietà si potrà inserire il valore di rotazione rispetto a Est o ad Ovest che contraddistingue il Nord reale. Questa operazione non fa nient'altro che ruotare la vista corrente dell'angolo appena inserito (per via numerica o graficamente) ma in senso opposto. C'è anche un altro modo per orientare la vista come più ci è comodo, basato sulla rotazione della cosiddetta “regione di taglio”. Ogni vista possiede una regione di taglio che rappresenta il campo entro il quale tutti gli oggetti che vi ricadono risultano visibili. Per mostrare la regione di taglio sarà sufficiente cliccare sull'apposito tasto posto in basso a sinistra della finestra attiva, accanto agli occhialini. Viene visualizzata una finestra dal bordo nero (come le finestre del layout in Autocad), modificabile nelle dimensioni e proporzioni, ma non nella forma che rimane sempre rettangolare. La regione di taglio è un oggetto di Revit, associato alla vista, ma è possibile ruotarla come un qualsiasi altro oggetto solo per le viste di pianta. Cliccando sul bordo della regione di taglio, la si seleziona e compaiono dei grip rotondi al centro dei lati (grazie ai quali è possibile ridimensionare la regione di taglio) e dei simboli di interruzione disposti simmetricamente rispetto ai grip (se vengono attivati permettono di creare una regione di taglio complessa composta da due sotto-regioni dipendenti, le quali possono essere spostate e a loro volta suddivise in sotto-regioni; l'operazione è reversibile riaccostando le due sotto-regioni). Grazie a questa funzionalità risulta possibile individuare dei nodi nel modello e rappresentarli vicini (ad esempio i due estremi di una sezione trasversale) operando direttamente sul modello e non dovendo ridisegnare ogni parte con l'onere di mantenere tutti i disegni aggiornati; è possibile spostare la regione di taglio, “inquadrando” parti differenti del modello; è possibile copiare la regione di taglio creando dei livelli temporanei all'interno del browser di progetto; infine è possibile ruotare la regione di taglio facendo attenzione che la rotazione va inserita con senso opposto a quello che si vuole ottenere poiché viene ruotata la vista e non il modello! Ogni volta che viene ruotata in questo modo, il parametro orientamento della vista attiva si aggiorna automaticamente in Nord di progetto, qualsiasi sia l'entità della rotazione e per un numero di rotazioni qualsiasi. Se precedentemente si era cambiato il parametro del Nord reale questo sarà fisso e potrà essere recuperato in ogni momento dal menù a discesa Impostazioni / Gestisci luogo e posizioni nella tab Posizioni; nella tab Luogo si possono inserire le coordinate geografiche del sito di progetto. Questa attenzione particolare al corretto orientamento del modello è dovuta anche al fatto che Revit mette a disposizione un formato di file esportabile che viene utilizzato da programmi che forniscono analisi sulla dispersione di calore degli edifici (gbXML), sottolineando ancora una volta la grande potenzialità offerta dalla piattaforma Revit per far comunicare con lo stesso software tutti i protagonisti del processo edilizio, economizzando costi e tempi di progettazione e gestione.
    Visualizzazione giunti dei muri: in Revit i muri vengono raccordati automaticamente seguendo delle regole interne molto semplici da comprendere, ma talvolta possono restituire risultati indesiderati. Quando si tratteranno meglio i muri si approfondiranno i concetti alla base delle giunzioni. Per il momento dobbiamo considerare che i muri possono essere raccordati e che la visualizzazione della superficie di separazione tra muri di tipo differente può essere evidenziata o meno agendo su questo parametro.
  • Disciplina: consente di visualizzare tutti gli elementi tridimensionali con determinate caratteristiche. Nella release 9 questo strumento è stato ampliato consentendo di isolare oltre agli elementi con funzione portante (strutturale), anche quelli dell'impianto elettrico e meccanico. Di default questo parametro è impostato su architettonico, consentendo di visualizzare tutti gli oggetti.

In dati identità si trovano:
  • Nome vista: il nome che compare nel browser di progetto;
  • Titolo sulla tavola: Revit consente di organizzare le tavole in modo molto simile a come avviene per i layout di Autocad. Quando è caricata un'etichetta di titolo, ogni volta che si inserisce una vista in una tavola potranno comparire automaticamente il titolo della vista, la scala di rappresentazione ecc...
  • Tavola di riferimento: tiene traccia della tavola in cui la vista è inserita; è bene sottolineare che in Revit è possibile utilizzare una vista una sola volta nelle tavole, per potere inserire quindi una vista identica occorrerà preventivamente duplicarla; viene aggiornata automaticamente. Per creare una tavola cliccare su Visualizza / Nuovo / Tavola e selezionare un formato. Per inserire una vista nella tavola trascinare il nome della vista dal browser di progetto all'interno della vista attiva. Si sarà notato che quando una vista viene inserita in una tavola compaiono nuovi parametri all'interno delle proprietà della vista, come Numero di dettaglio (ad ogni vista nella tavola viene associato un numero di dettaglio univoco), Rotazione della vista nella tavola (nessuno, più o meno 90°), il nome e il numero della tavola in cui la vista è inserita. Si crei una nuova tavola e una vista di dettaglio della pianta, ad esempio da Visualizza / Nuovo / Dettaglio, tracciando un rettangolo del campo di vista. Nel browser di progetto comparirà questa vista di dettaglio. Se la si inserisce nella nuova tavola e si controllano le sue proprietà si noterà che i parametri Tavola di riferimento e Dettaglio di riferimento sono automaticamente aggiornati e si riferiscono alla tavola e al numero di dettaglio della vista di pianta.
  • Modello di vista: è quell'insieme di regole di visualizzazione che si possono assegnare alle viste e che permettono di controllare simultaneamente e in una sola volta molteplici parametri di grafica della vista. I modelli vista si possono creare o modificare da Impostazioni / Modelli vista, creandone di personalizzati o modificandone di esistenti. E' inoltre possibile arrivare per tentativi alla combinazione dei parametri di grafica su una vista, agendo sui singoli parametri dalle proprietà, e poi salvare il tutto come modello vista semplicemente cliccando con il tasto destro sul nome della vista modificata nel browser di progetto e selezionando Crea modello vista dalla vista. Il menù contestuale appena richiamato si differenzia per ogni tipo di vista (pianta, prospetto ecc...).

In estensioni si trovano:
  • Regione di taglio: permette di limitare il campo di vista;
  • Regione di taglio visibile: consente di vedere i bordi della regione di taglio;
  • Intervallo di visualizzazione: questo parametro è fondamentale per quel che riguarda la visibilità degli oggetti in Revit. Si è già detto che le viste di pianta hanno necessariamente un livello associato ed è da questo che partono i riferimenti che troviamo nella finestra dell'intervallo di visualizzazione. Nell'intervallo primario si può regolare l'altezza del piano di taglio dal livello associato (una sorta di linea vergine), la parte inferiore (che deve essere necessariamente più bassa dell'altezza del piano di taglio) e la parte superiore (analoga a quella inferiore). Esiste la possibilità di avere le profondità della vista illimitate (come avviene di default per le viste di controsoffitto) dove occorre solo impostare l'altezza del piano di taglio. La profondità della vista vera e propria si può estendere a scelta tra il livello associato, la parte inferiore e una profondità illimitata. Si può regolare l'altezza della profondità, ma deve risultare più bassa dell'altezza della parte inferiore dell'intervallo primario. Con un po' di pratica questi concetti diverranno più naturali.
  • Livello associato: è assegnato automaticamente al momento della creazione della vista.
  • Riquadro di definizione: se si crea un riquadro di definizione dalla barra di progettazione Disegno e lo si assegna al parametro della vista, si ottiene un riferimento che controlla in modo molto semplice la regione di taglio e i parametri di profondità. Questo strumento può essere disegnato solo nelle viste di pianta e utilizzato nelle vite bidimensionali. Infatti tracciando il rettangolo in pianta è come se si tracciasse la regione di taglio, per modificare il riquadro di definizione si devono usare i controlli di trascinamento, per ruotarlo basta agire sul controllo posto nel vertice del parallelepipedo che si vede meglio nella vista 3D del modello. Le proprietà del riquadro di definizione consentono di cambiare il nome al riquadro per crearne diversi e poter facilitare l'operazione di associazione alle viste, e consente di cambiare le viste in cui è possibile visualizzarlo e modificarlo.

In Fasi si trovano:
  • Filtro delle fasi: una funzionalità potentissima di Revit è quella che permette di visualizzare le fasi di costruzione del progetto. Di per sé è un'operazione che richiederebbe sforzi notevoli di coordinazione, particolarmente insidiosa se ci si trova a dover operare in un gruppo di progettazione in cui più progettisti lavorano sullo stesso disegno. Revit ha il pregio di renderla davvero semplice, attraverso l'uso delle fasi. Di default esistono due tipi di fasi: stato di progetto e stato di fatto. In ogni fase esistono poi quattro tipi di oggetti da visualizzare che sono: nuovi (realizzati in quella fase), esistenti (creati precedentemente a quella fase), demoliti (in quella fase), temporanei (creati e demoliti in quella fase). Dal menù a discesa Impostazioni / Fasi di lavoro si possono controllare il numero, i nomi, la successione delle fasi; la visualizzazione di ogni categoria di oggetti, così come suddivisi precedentemente, per ogni filtro delle fasi (quindi si può scegliere di non visualizzare gli oggetti, di rappresentarli per categoria come stabilito nella tabella degli stili degli oggetti, oppure con la sostituzione grafica nella scheda successiva); la sostituzione grafica degli oggetti regola gli spessori di linea, il colore, il modello e i materiali degli oggetti. I filtri delle fasi permettono quindi di regolare la visualizzazione dell'aspetto temporale del modello e del progetto inteso come flusso di operazioni, permettendo di realizzare delle istantanee personalizzabili dell'intero processo edilizio. Questo è possibile perché gli oggetti di Revit hanno due proprietà che definiscono la fase di creazione e quella di demolizione, per mezzo delle quali si controlla la “vita” degli oggetti all'interno del progetto. Va da sé che le fasi si possono applicare anche agli abachi, che sono anch'essi delle rappresentazioni del database del modello e che quindi risentono in tempo reale degli aggiornamenti del modello nelle diverse fasi. La facilità con cui si possono realizzare tavole comparative negli interventi di recupero dell'edilizia esistente, lascia intendere che ci si sta orientando, a livello di piattaforme software dedicate al disegno tecnico, al modo di pensare del progettista che vede un prima e un dopo, tiene sotto controllo l'esecuzione dell'intervento già dalla fase progettuale delegando la fase di disegno e aggiornamento al software, eliminando in blocco gli errori di mancata coordinazione fra disegni diversi di fasi diverse, insieme alla garanzia di corrispondenza fra tutti i disegni nella stessa fase (piante, sezioni, prospetti ecc...).
  • Fase: permette di scegliere quale fase visualizzare, e quindi uno specifico riferimento temporale. In funzione del filtro applicato e dei parametri di creazione e demolizione degli oggetti presenti, gli oggetti saranno rappresentati diversamente.

Se si analizzano le proprietà degli altri tipi di vista, per esempio dei prospetti o delle viste tridimensionali, si noterà che gran parte delle proprietà delle viste di pianta si ripetono e salvo qualche piccola differenza sono pressochè identiche e del tutto assimilabili.
Può risultare necessario modellare il progetto avendo sotto controllo diverse viste contemporaneamente, ad esempio piante e prospetti per verificare il migliore inserimento delle aperture. Per farlo basterà assicurarsi di aver aperto le viste di cui c'è bisogno almeno una volta, e dal menù a discesa Finestre selezionare Affianca. Se le finestre aperte sono più di quelle necessarie si potranno chiudere quelle in esubero e ripetere il comando. Si sarà anche notato che nel menù Finestre è presente un elenco delle viste aperte dall'inizio dell'apertura del file (se avete seguito i passaggi fino a qui, almeno cinque o sei). Per migliorare le prestazioni di Revit è buona norma selezionare Finestre / Chiudi finestre nascoste, infatti è come se aveste disponibile un determinato disegno sulla scrivania, che vi ingombra spazio anche se non lo state guardando in quel momento.
Può risultare necessario nascondere temporaneamente alcuni oggetti all'interno della vista (ad esempio dei muri o delle aperture), per fare ciò basterà selezionare gli occhialini nella barra della vista posta in basso a sinistra della finestra attiva, infatti, dopo aver selezionato un oggetto, sarà possibile isolarlo, nasconderlo o fare le stesse cose alla sua categoria di appartenenza. In questo modo però non si elimina dalla vista l'oggetto in questione, ma lo si nasconde semplicemente, come conseguenza diretta si ha che gli oggetti temporaneamente nascosti verranno ugualmente stampati; se si vuole escludere alcuni oggetti si dovrà passare dai parametri di visibilità della vista.
Un'altra interessante funzionalità è quella che permette di orientare una vista tridimensionale secondo un'altra vista esistente: è il modo più semplice per realizzare spaccati assonometrici e prospettici. Basterà attivare la vista tridimensionale, cliccare nell'area della vista attiva, selezionare Visualizza / Orienta su vista. In questo modo viene introdotto un riquadro di sezione ( e non di definizione) nella vista tridimensionale, orientato secondo una particolare vista bidimensionale. Nelle proprietà della vista tridimensionale è sempre possibile disattivarlo e se selezionato consente di essere modificato con i controlli di trascinamento.

Essere ad un livello superiore

Per rimanere nell'ottica dell'approccio “orizzontale” a Revit, prepariamo il file del modello in modo che sia organizzato con riferimento a come pensiamo che debba essere realizzato il nostro progetto; una buona cosa è stabilire dei piani di riferimento in altezza, come il piano di calpestio alle diverse quote dei solai o la quota di gronda. Per fare questo dovremo introdurre dei livelli.
Esiste un apposito comando nella barra di progettazione fondamentali che però se si è in una vista di pianta risulta non selezionabile: infatti i livelli si possono creare solamente da viste bidimensionali verticali come i prospetti e le sezioni. Quindi apriamo una vista di prospetto qualsiasi dal browser di progetto e selezioniamo il comando livello. Questo comando ci permette di tracciare un piano orizzontale che ha un nome di riconoscimento e che può essere utilizzato come riferimento per gli oggetti di Revit.
E' importante ora sottolineare come a un livello sia associabile una vista di pianta, infatti la vista di pianta associata e il livello sono correlati ma diversi: senza il livello non esisterebbe la pianta, ma può esserci un livello senza alcuna vista di pianta associata. Per riconoscere un livello con vista di pianta associata sarà sufficiente verificare che il suo contrassegno sia di colore blu, in particolare con il comando livello utilizzato precedentemente si ottengono per default livelli con viste di pianta associati, ma si può decidere quale pianta associarvi controllando le opzioni che compaiono nella barra delle proprietà appena sopra alla finestra attiva. Se si crea un nuovo livello senza alcuna vista di pianta associata, il suo contrassegno sarà nero. Questo è quello che succede ogni volta che, ad esempio, si copia un livello esistente: viene copiato solo il livello e quindi se si vuole che appaiano le viste di pianta associate nel browser di progetto si dovrà procedere in uno dei seguenti due modi: dalla barra di progettazione Visualizza scegliere se si desidera creare una pianta del pavimento o del controsoffitto, nella finestra successiva si potrà selezionare il livello a cui la vista di pianta sarà associata. L'altro modo è pressochè identico, dal menù a discesa Visualizza / Nuovo scegliere la pianta del pavimento o del controsoffitto ecc...
I menù a discesa contengono le stesse funzioni delle barre di progettazione e anche qualcosa in più che si avrà modo di esaminare in seguito.

Sapersi muovere

Il browser di progetto

Analizzando prima di tutto il browser di progetto ci rendiamo conto di come funziona la navigazione all'interno dell'ambiente Revit: sono presenti delle viste che sono raggruppate per tipologia (viste di pianta del pavimento o del controsoffitto, prospetti) e qui si tiene traccia delle altre viste bidimensionali che si creeranno, come ad esempio le sezioni. Anche se il file è appena stato aperto, il simbolo “+” posto a sinistra del nome del gruppo di viste indica che ne sono presenti alcune per default.A proposito di default, è giusto premettere che le impostazioni di default sono completamente personalizzabili dall'utente attraverso l'utilizzo di un file .rte (che sta per template, ossia il modello di riferimento) che viene aperto all'inizio da Revit e che può contenere, ad esempio, una serie di tavole già impostate, uno o più stili di quota personalizzati, un certo numero di livelli e viste di pianta associate, indicazioni sulle visualizzazioni degli oggetti all'interno di ogni singola vista, elenchi dei componenti edilizi, legende, e ancora famiglie di oggetti specifici, gruppi ecc...Insomma tutto quello che può servire ai fini della creazione e rappresentazione del modello può essere preimpostato a nostro piacimento.

Con un po' di esperienza alle spalle ci si potrà quindi impegnare un paio d'ore a definire il template che più soddisfa le nostre esigenze nei minimi particolari e salvarlo con nome con estensione .rte; sarà poi sufficiente andare sul menù a discesa Impostazioni / Opzioni e scegliere la posizione del file di modello di default. Questo permetterà di ottimizzare al massimo l'utilizzo del programma secondo le vostre esigenze e di lasciarvi concentrare sulla progettazione.

Tornando al browser di progetto, si trovano delle legende (ossia delle viste particolari che possono essere utilizzate per elencare degli oggetti di categoria simile, come ad esempio una legenda dei tipi di muro o dei tipi di finestre presenti nel modello, potendo così indicare con etichette un tipo di porta o di finestra, fornendo oltre alle dimensioni informazioni sul tipo di finitura, del produttore ecc...); Di nuovo un tipo di vista molto interessante per le potenzialità che offre è quello dell'abaco: un elenco ordinato degli oggetti e delle categorie presenti nel modello, che si aggiorna in tempo reale, utilissimo per realizzare computi metrici e tabelle da inserire nelle tavole contenenti ad esempio i locali del modello con le superfici e i volumi.
Vi è poi un elenco delle tavole di progetto (molto simili alle finestre di layout in Autocad), un elenco delle famiglie che, come vedete dai nomi, rappresentano grandi categorie generali di oggetti da utilizzare nel modello, e in fine i gruppi (i cugini lontani dei blocchi di Autocad).

Quando si sviluppa un progetto è molto probabile che la quantità delle viste o delle tavole prodotte salga velocemente e non ci si riesca più ad orientare facilmente al loro interno, senza contare poi che gli stessi file possono essere utilizzati da operatori diversi e che quindi possono non avere confidenza con le convenzioni dei nomi usate da chi ha redatto il modello.

Per questo il browser di progetto è personalizzabile attraverso le sue proprietà. Infatti in linea generale ogni componente edilizio, ogni vista presente nel file di Revit, è da intendersi come un oggetto con proprietà e caratteristiche direttamente modificabili dall'utente attraverso l'utilizzo del selettore del tipo, del tasto di proprietà , dal menù contestuale che appare cliccando sul nome di una vista o su un oggetto con il tasto destro.
Cliccando nel browser di progetto apparirà nel selettore del tipo il
nome del modello di visualizzazione utilizzato correntemente: di default è Browser viste - tutto (è interessante la sintassi : Famiglia - tipo, è presente in ogni oggetto o vista di Revit). Questo non è l'unico, ne esistono altri che sono modificabili a differenza di “tutto”. In linea generale quando si opera con le proprietà di un tipo di oggetto è sempre bene eseguire una copia, per questo è a disposizione il tasto Duplica ; creando un nuovo tipo è possibile modificare i parametri che lo caratterizzano.Nel caso delle viste del browser, selezioniamo dal menù a discesa il tipo Comparativa e lo duplichiamo rinominandolo ad esempio “scala di rappresentazione”; poi cambiamo i parametri delle proprietà di visualizzazione dello schema del browser.Sotto Cartella impostiamo i parametri di raggruppamento delle viste da prima per Scala della vista, e successivamente per Tipo e Famiglia (così, ad esempio, le piante saranno con le piante e i prospetti con i prospetti), ordinandole per scala vista.

In questo modo le viste con scala di rappresentazione differente saranno raggruppate e messe in ordine per facilitare la navigazione. Attraverso i filtri è possibile includere o escludere dal browser oggetti e viste scegliendo opportunamente i parametri disponibili.Per tornare alla visualizzazione iniziale, basterà scegliere dal selettore del tipo Browser viste – tutto.

Quando una vista è stata creata, questa può essere duplicata e rinominata, quindi la si può utilizzare per definire altre informazioni, cambiare scala di rappresentazione e così via, con il vantaggio di poter apportare modifiche al modello in una qualsiasi delle viste e ottenere l'aggiornamento in tempo reale di tutte le altre. E' importante a questo proposito notare che le viste dipendono dal modello, ma le viste sono tra loro indipendenti. In particolare gli elementi bidimensionali come le linee, le quote, i tratteggi appartengono alla vista specifica in cui sono stati creati e non sono quindi visibili in tutte le viste
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Perchè Revit

Dice il saggio:”anche la marcia più lunga comincia sempre con il primo passo”.

Anche nel mondo del disegno architettonico si può estendere questo concetto, cioè si deve sottolineare che da qualche parte bisogna pur cominciare; spetta poi ad ognuno di noi definire la sua “andatura”. E' anche vero però che un buon inizio può agevolare, e quello che ritengo sia più importante è l'approccio curioso alla novità, per non farsi fermare dalle difficoltà che naturalmente si possono incontrare, soprattutto nelle fasi iniziali dell'apprendimento di un software come Revit Building.

Innanzitutto è bene precisare che si tratta di un software BIM, che sta per Building Information Modeling (ossia un modello di informazioni edilizie), diverso dal suo fratello maggiore il CAD (Computer Aided Design – disegno assistito al computer), diverso sia nella struttura costitutiva, sia nella modalità di utilizzo da parte dell'utente.

Chi come me ha seguito il percorso tradizionale di studi per la professione di Architetto o Ingegnere avrà cominciato coll'imparare il disegno tecnico “a riga e squadra”, grazie al quale ha imparato a conoscere i metodi convenzionali di rappresentazione degli oggetti edilizi e la documentazione grafica necessaria per la stesura di un progetto edilizio (seppur semplice).

Lo stadio successivo è stato quello di imparare a conoscere uno strumento ormai diffusissimo al punto di rappresentare uno standard riconosciuto a livello internazionale per lo scambio di disegni elaborati al computer che è Autocad. Questo software, con successivi miglioramenti per quel riguarda l'usabilità dei suoi comandi, è arrivato ad essere il più importante strumento di rappresentazione degli oggetti edilizi, ma semplicemente trasferendo il processo di disegno manuale dal foglio di carta allo schermo del computer: quindi una sorta di tecnigrafo infinitamente preciso e rapido, ma ancora legato ai lucidi da disegno da sovrapporsi (i layers), allo spessore dei pennini per la stampa,e che obbliga ancora ad una verifica continua della corrispondenza di tutti gli elaborati prodotti.

In parole povere, per quel che riguarda l'approccio alla progettazione, non si è cambiato molto rispetto al disegno manuale: si ha un'idea, la si sviluppa e la si concretizza attraverso delle linee, per stadi successivi di revisioni e verifiche si arriva alla stesura finale.
Con il BIM è cambiato l'approccio alla progettazione, rendendolo più vicino al processo ideativo: quando in un disegno di una pianta vediamo due linee parallele che indicano una parete, noi compiamo un processo di associazione nella nostra mente che ci porta a pensare che quelle due linee stiano ad indicare una parete. Ma per il software CAD con cui è stata disegnata la pianta quelle rimangono due linee con delle proprietà ben definite (numero dell'identità dell'oggetto, colore , punto di inizio, punto di fine, layer di appartenenza, spessore di linea, tipo di linea, ecc...).
Per il BIM è diverso: quando tracciamo una parete in pianta, creiamo un oggetto che avrà le caratteristiche di una parete come noi le intendiamo (un inizio e una fine, uno spessore, un'altezza, degli strati costitutivi con i loro spessori, un materiale per le finiture, ecc...).
Questo è possibile perché il BIM si basa sul principio per il quale un organismo edilizio è costituito da oggetti edilizi facilmente codificabili in termini di caratteristiche tipologiche e funzionali, e che tra ciascun oggetto edilizio esiste una relazione reciproca; se riconduciamo ogni componente edilizio che costituisce ad esempio una casa, in un elenco ordinato, otterremo un insieme di dati che possiamo dire rappresentare la casa stessa (non perchè semplicemente accostando dei componenti si ottenga un organismo edilizio, ma perchè si dispongono i componenti secondo relazioni precise, ordinate).
L'enorme vantaggio è quello innanzitutto di progettare ( e non rappresentare solamente) con gli elementi propri del costruire, con la facilità con cui si pensa all'idea. L'insieme di dati che costituisce così il progetto ( che impareremo a chiamare modello), deve solo essere rappresentato nei modi convenzionali. Infatti nel BIM una pianta o una sezione non sono altro che rappresentazioni aggiornate in tempo reale del modello. Non solo, anche un computo metrico è una sorta di rappresentazione del modello come lo sono le assonometrie o i prospetti.

Adesso la domanda è: ma perchè proprio Revit? Infatti sul mercato esistono diverse piattaforme BIM (ad esempio All Plan di Nemtscheck, Triforma di Bentley, Archicad di Graphisoft per citare le più famose). Revit è la risposta BIM di casa Autodesk, la stessa di Autocad, un'azienda che si è imposta come standard, e che ha fatto del formato .dwg quello più diffuso.
I vantaggi di un software della stessa casa produttrice sono senz'altro la completa compatibilità e interoperabilità dei formati dei file, inoltre il sistema di convenzioni adottato per i simboli e la sintassi dei comandi di utilizzo sono gli stessi; in un'ottica di mercato in cui la casa produttrice ambisce a detenere il monopolio in questo settore, si cerca di offrire un pacchetto di prodotti che, se usati insieme, si integrino nel migliore dei modi. Da qui segue la scelta di usare Revit Building.

Ora la cosa più difficile è abituarsi ad un altro ambiente di lavoro, che in virtù delle caratteristiche costitutive è differente da quello di Autocad.
C'è una barra degli strumenti standard: File, Modifica, ecc...come in tutti i software per Windows; una barra di visualizzazione che permette di spostarsi all'interno dell'ambiente per osservare il modello; una barra di modifica con i comandi per manipolare gli oggetti, per copiarli, spostarli, ecc..; una barra degli strumenti propri dell'ambiente Revit con dei comandi simili a quelli in Autocad per il disegno come cima, taglia, dividi, che però sono chiamati in modo differente e funzionano anche in modo leggermente diverso a causa del fatto che si usano per oggetti bi- e tridimensionali (uno su tutti il comando allinea, al quale difficilmente saprete rinunciare, quando vi capiterà di riutilizzare Autocad). Vi è ancora una barra delle proprietà che ospita un menù a discesa: il selettore del tipo (per esempio si pensi a due muri di spessori diversi, quando vogliamo tracciare un muro dobbiamo scegliere quale spessore utilizzare attraverso il selettore del tipo; ciò che è importante è che grazie al selettore del tipo si può in qualsiasi momento cambiare la scelta fatta precedentemente). A seconda dell'oggetto che si crea o si seleziona,o del comando che si sta eseguendo, compariranno indicazioni diverse e opzioni collegate all'operazione in corso. Insieme alla barra di stato posta in basso, è la barra che interessa di più il dialogo con l'utente, durante l'esecuzione dei comandi e la creazione di oggetti. In verticale a sinistra ci sono la barra di progettazione, che raccoglie tutti gli elementi utili per definire il modello e le viste per rappresentarlo, per disegnare dettagli costruttivi e realizzare fotorendering.
A lato c'è il browser di progetto, ossia un percorso organizzato che permette di muoversi agilmente nel modello, dove sono elencate le viste di progetto, gli oggetti raggruppati in famiglie ecc..., una sorta di indice del modello. Il grande spazio bianco è l'ambiente in cui si può disegnare il modello, la vista attiva. Nell'angolo in basso a sinistra ci sono dei comandi di visualizzazione propri della vista attiva (come ad esempio la scala di rappresentazione, la visualizzazione a dettaglio basso/medio/elevato, la proiezione di ombre ecc...).

Il consiglio è quello di prestare molta attenzione, soprattutto alle prime esperienze, a come cambiano le diverse barre di progettazione in funzione di ogni operazione che si svolge.
Si deve tenere a mente che ciò che viene disegnato in due dimensioni è quasi sempre tridimensionale, per cui si deve conoscere al momento della sua definizione anche l'altezza (o la profondità) che questo deve avere, risparmiando fastidiose perdite di tempo in seguito per cercare di sistemare errori facilmente evitabili con poco sforzo al momento della creazione degli oggetti.
E' anche vero però che partendo con un “approccio orizzontale” all'utilizzo di Revit (quindi senza considerare l'altezza), ci si può impadronire più rapidamente di gran parte dei comandi e, solo per le prime volte, differire a un secondo momento la definizione dell'altezza.