mercoledì, febbraio 27, 2008

Testo modello su muro curvo

Se siete dei vandali, dei teppisti e avete bisogno di scrivere sui muri, o più semplicemente dovete realizzare un'insegna per un negozio sarete certamente ricorsi al testo modello....ma se il muro fosse curvo? purtroppo in quel caso il testo modello non funziona.

Si potrebbe fare però una famiglia di archivio.
Innanzitutto analizziamo meglio il problema:
- le scritte che dobbiamo realizzare non sono esageratamente lunghe generalmente, ma sono composte da poche parole;
- un testo può essere visto come la successione ordinata di caratteri convenzionali, la cui grafica cambia in funzione del font scelto;
- le insegne possono essere luminose o meno, sarebbe bello poter decidere il materiale come un qualsiasi oggetto.

Dunque è abbastanza semplice la risposta, si realizza una sola famiglia di archivio che sia flessibile nei contenuti e nei font. Prima creiamo una famiglia che conterrà un carattere del testo modello (per meglio approsimare la curva del muro è necessario utilizzare un solo carattere), vincoliamo il contenuto del testo tramite un parametro di istanza, e parametrizziamo anche la profondità e il materiale del testo modello.
Adesso dobbiamo creare tante copie di questa famiglia quanti sono i font che vogliamo utilizzare, poi dobbiamo avere cura di settare per ogni copia la corretta corrispondenza tra nome e font utilizzato nel testo modello.

Fatto questo carichiamo tutte le famiglie dei font in una nuova famiglia e li inseriamo uno alla volta: se li selezioniamo possiamo assegnare loro un testo etichetta (barra delle opzioni) e quindi un parametro di tipo che permette di creare diversi tipi di famiglia, uno per ogni font utilizzato. Sarà necessario anche agganciare i parametri dei componenti inseriti con dei parametri della nuova famiglia, del tutto identici a quelli a cui si riferiscono (ad esempio si aggancia i testo con un parametro testo, la profonsità con un parametro identico....va fatto per tutti i font che usiamo).

Da Impostazioni/Paraetri e categorie famiglie, cambiamo la categoria sotto quella più appropriata (se ad esempio fossimo partiti da un template di modello generico, non potremmo vedere questi oggetti negli abachi....io consiglio arredi fissi, ma non è aobbligaorio), ma cosa molto importante togliamo il segno di spunta da sempre verticale e lo mettiamo su basato su piano di lavoro.

Questo ultimo passaggio permette infatti di selezioanre come riferimento per l'inserimento o un piano di lavoro ( sia graficamente sia per nome) oppure una superficie, che è quello che serve a noi nella fattispecie.

Ora carichiamo la famiglia appea creata nel progetto e creiamo un'istanza su muro curvo ( da una vista 3D); selezioniamo il carattere, andiamo in una vista di pianta ed eseguiamo una matrice radiale con cetro coincidente con quello della curatura del muro, e mettiamo come numero di elementi quello della lunghezza della stringa di testo.

Fatto ciò dobbiamo selezioanare gli elementi e scomporre i gruppi che si sono creati automaticamente per poter modificare le singole istanze, per farlo sarà sufficente modificare le singole istanze dei caratteri.

Elementi di dettaglio

Gli elementi di dettaglio sono una categoria particolare: appartengono alla vista 2D in cui vengono inseriti, ma a differenza delle annotazioni hanno scala 1:1 col modello, e quindi la loro categoria appare, giustamente, nella scheda degli oggetti modello, pur essendo costituite da linee di dettaglio (ad esempio i componenti di dettaglio, le campiture, le mascherature...). La contraddizione, per così dire, si vede quando usi le linee di dettaglio nel progetto: sembrano comportarsi in modo indipendente dal resto della categoria, infatti agendo sulla categoria dalla scheda modello delle proprietà della vista, si ha che le linee di dettaglio non risentono dei cambiamenti effettuati.

Questo secondo me ha due chiavi di lettura: la prima è scoraggiare l'utilizzo di Revit come tiralinee puro e semplice, anche per oggetti bidimensionali; l'altra è che Revit mette a disposizione uno strumento extra per poter soddisfare la totalità delle esigenze dell'utente, con un oggetto che ha proprietà particolari, anche se da ultima spiaggia.

Per fare un paragone: esistono i modelli generici nelle categorie (che non possono essere messe in abaco) (era vero fino alla release 2013), esiste la modellazione in-place.

Sono possibilità in più, per rendere flessibile la progettazione, a cui ricorrere volentieri (modelli generici nidificati in famiglie di archivio) o meno (modellazione in-place).

martedì, febbraio 05, 2008

Pilastri architettonici e strutturali

Un pilastro in Revit può essere o architettonico o strutturale, e le funzioni che svolgono sono diverse.
Un pilastro architettonico viene utilizzato per introdurre delle variazioni alla geometria di un muro, coinvolgendo i suoi strati, e fondendosi a questo.
Un pilastro strutturale invece serve a rappresentare un vero elemento srutturale che però non deve fondersi con il muro, ma deve interrompere la trama del retino di sezione del muro.
Per far unire un pilastro strutturale ad un muro, dobbiamo utilizzare il comando unisci geometria.
Come si vede dall'immagine il pilastro all'estrema sinistra è unito e sporgente dal muro (è fittizio, so che costruttivamente è un'idiozia!), quello che vorrei sottolineare è come manchi completamente un rivestimento, almeno uno strato di intonaco.

Esiste un rimedio possibile: si nidificano all'interno dei pilastri architettonici dei pilastri strutturali.