Leggendo diversi blog internazionali è apparso un articolo sulle possibilità di modellazione di tetti e pavimenti attraverso la modifica di elementi secondari.
Sono uno strumento molto potente senza dubbio, ma che non ha nulla a che vedere con la correttezza di un modello ottenuto con gli strumenti "tradizionali" di Revit.
Sembra un comando fatto apposta per ottenere forme complesse in pochissimo tempo e senza pensarci troppo...tuttavia i margini di errore che introduce sono allarmanti.
Come sempre, le potenzialità di questo fantastico programma vanno capite e analizzate in profondità per evitare di farsi male.
Dove nasce l'errore? Provate a tracciare un tetto con uno spessore dato (con nessuno strato variabile), inclinatetelo in un modo lecito (impostando la pendenza dei bordi che lo definiscono o usando le frecce di inclinazione) e guardate cosa avviene in sezione: lo spessore rimane costante e l'errore non si presenta.
Ora provate ad ottenere la stessa inclinazione attraverso la modifica degli elementi secondari del tetto (punti, colmi ecc..): molto probabilmente Revit mostrerà un avviso (e non un messaggio di errore) che vi fa notare la possibilità di piccole imprecisioni dovute all'inclinazione che ha assunto il tetto.
Ora se misuraste in sezione lo spessore del tetto notereste che è inferiore a quello che ci si aspetterebbe. Perché?
La dimensione corrispondente allo spessore si può leggere perfettamente sulla verticale che congiunge l'estradosso e l'intradosso del tetto, ma questo ovviamente non è lo spessore dell'elemento tetto.
Per modellare una copertura complessa allora sarà opportuno ricorrere prima alla modellazione di una massa e poi ricavare il tetto da superficie, o utilizzare le metodologie che si trovano ancora nei manuali di Revit delle release precedenti alla 2008.
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