giovedì, ottobre 21, 2010

BIM Experience Award

Ecco il comunicato stampa ufficiale:

Qui ci sono anche alcune immagini:

Collaboro con lo studio Antonio Citterio Patricia Viel and Partners (ACPV) dal maggio 2009 e da allora mi sono occupato di implementare Revit all'interno della loro struttura in qualità di BIM Manager.
Grazie alla tenacia e alla lungimiranza di seri professionisti come l'arch. Joseph Monteleone, l'arch. Sara Busnelli e l'arch. Marco Brambilla, è stato possibile ottenere questo riconoscimento.
La squadra di Revit all'interno di ACPV ha visto l'avvicendarsi in questo ultimo anno di altre persone che hanno contribuito all'ottenimento del BIM Experience Award; chi più chi meno, mi hanno dovuto sopportare, mi hanno messo davanti a nuove sfide, mi hanno insegnato tanto, forse, senza rendersene conto.
Vorrei quindi ringraziare gli architetti Roger Colombo, Federica Donati, Fabrizio Ferranti, Chiara Massarani, Mauro Novazzi, Elena Oggioni, Angelica Palandri, Adolfo Positano, che in tempi e modi diversi hanno saputo affidarsi a me per affrontare la sfida del cambiamento. Ma sono solo una piccola parte di ACPV.
Ringrazio anche tutti gli altri colleghi dello studio i quali, per i motivi più diversi, non hanno mai voluto/potuto avere a che fare con "Paolo Revit".
Li ringrazio perché proprio loro, gli "scettici", con la loro miopia, con la loro immobilità, è come se mi gridassero che ciò che ho scelto è la strada da seguire, sono fonte inesauribile di motivazione a migliorarsi e perfezionarsi.
Non voglio mica restare indietro come loro: meglio essere in pochi, ma davanti agli altri.

Anche l'arch. Citterio la pensa così, pensa cioè che "questo Revit" non abbia ancora avuto una diffusione internazionale degna di nota, pensa anche che abbiano premiato il suo studio proprio perché Revit non lo usa nessun altro (rideva mentre lo diceva, quindi forse voleva fare una battuta simpatica, forse).
Era talmente preoccupato della diffusione internazionale che subito dopo mi ha chiesto quali studi di Milano lo usassero. Non è incoerenza, anche se potrebbe sembrare. Probabilmente, se riesco a cominciare a interpretare correttamente il suo modo di pensare, si riferiva al fatto che è difficile trovare professionisti preparati in Revit in un bacino di utenza ampio come quello milanese.
Quando ha saputo che uno studio di Genova, "abbastanza" famoso, sta passando a Revit, ho sentito in lui qualcosa, un netto "clack", quell'ingranaggio che attiva la competizione, la voglia di arrivare primi.

Di questa voglia si nutrono i migliori.

Dopo aver fatto un lungo banchetto può capitare di perdere un poco l'appetito...cioè, voglio dire, l'importante è non alzarsi da tavola.

5 commenti:

  1. Anonimo5:55 PM

    Non avevo letto questo tuo resoconto... che mi colpisce!
    Noi a Otranto forse siamo gli unici che usano Revit, anche se "usano" per adesso è una parola grossa :-)
    Poi c'è l'amico Roberto a Castro, qui vicino, e poi non saprei...
    I genovesi sono per caso i 5+1AA?
    ciao e complimenti
    cristiano

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  2. Ciao, sono utente appassionato di Revit, soprattutto mi sforzo di perfezionare i rendering con questo programma cercando di ottenere risultati simili al balsonato 3D Studio.
    Si è vero che Revit non ha avuto ancora grande diffusione in Italia, personalmente ho cercato di analizzare i difetti di uesto software per capire quale sia il motivo della scarsa presa sugli studi di architettura. Sono arrivato alla conclusione che il problema di Revit è la natura di software "americano" pensato per studi di architettura "americani".
    La differenza è che negli USA si lavora su progetti di grandi dimensioni, modulari, con elementi prefabbricati, con tecnologie moderne. Negli studi italiani si va avanti al 90 % con l'ediliza storica, con edifici piccoli, ristrutturazioni ed elementi costruttivi personalizzati ed artiginali, cioè poco standardizzati.
    Perciò capisco lo stupore di un architetto italiano che usa revit e scopre che non c'è un comando per fare le tegole, non c'è un comando serio per fare le strade, creare una famiglia personalizzata è un impresa da utenti esperti del programma.
    Sul mio blog ho scritto un articolo anche un pò ironico su questo argomento con pregi e difetti di Revit per il mercato italiano.
    Per chi volesse leggerlo è disponibile all'indirizzo:

    http://www.3d-arcs.com/revit/?p=17

    Ciao e buon lavoro!
    Carlo

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  3. Ciao e grazie, no lo studio è quello di Renzo Piano! pensa sono stati i committenti a richiederglielo, per un progetto negli USA... hanno visto che si può fare parecchio con Revit hanno deciso di implementarlo per tutti i lavori in corso, gradualmente, ma credo che so già chi potrebbe vincere il prossimo BIM Experience Award ;)

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  4. Salve, sono molto interessato a questo argomento.
    Sono un laureando nella facoltà di ingegneria edile-architettura di Perugia e sono anche un appassionato di elettronica e computer grafica.
    Mi sono interessato a questo programma e ho visto che in america è largamente utilizzato e quindi mi è venuta voglia di studiare questo programma per poi realizzare la mia tesi.
    pensavo quindi di progettare con revit e di utilizzare il mio progetto come base per un analisi di revit con gli altri programmi cad.
    in italia? com'è la situazione? si inizia ad allargare il numero di studi che utilizza revit?

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  5. Ciao Lorenzo, ci sono sempre più studi in Italia che stanno utilizzando una piattaforma BIM e molti di questi utilizzano Revit. Ti suggerirei di guardare in realtà al movimento anche negli altri Paesi per capire la portata di questo cambio di approccio alla progettazione (ad esempio ci sono concorsi indetti da amministrazioni pubbliche che chiedono che i porgetti pervengano in formato Revit).
    Ti segnalo questo post su Revit Forum http://www.revitforum.com/forum/showthread.php?t=4873 altri tuoi colleghi stanno intraprendendo la stessa strada e potresti anche trovare altri utili riferimenti e per il tuo lavoro.

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